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La materia e l'energia oscura sono uno dei più grandi misteri dell'universo. Sebbene invisibili e inafferrabili, costituiscono circa il 95% del cosmo. Gli scienziati hanno dedotto l'esistenza della materia sconosciuta osservando gli effetti gravitazionali che esercita sulle galassie e sulla materia visibile. E se invece non esistesse? La teoria MOND (Modified Newtonian Dynamics) potrebbe spiegare quegli effetti anomali senza nominare la materia oscura.
Nota: se già conoscete l'argomento potete passare alla parte dedicata alla teoria MOND
La scoperta
Zwicky non riusciva a spiegare che le galassie all'interno dell'ammasso si muovessero molto più velocemente di quanto ci si sarebbe aspettato basandosi solo sulla materia visibile, come stelle e gas. Pensò quindi che doveva esserci una quantità di massa molto maggiore di quella che poteva essere vista direttamente. Egli propose l'esistenza di una forma di materia invisibile, che chiamò "dunkle Materie" o "materia scura"
.
Sebbene le idee di Zwicky non furono inizialmente prese sul serio dalla comunità scientifica, ulteriori ricerche negli anni successivi, soprattutto negli anni '70 grazie ai lavori di Vera Rubin e Kent Ford sulle curve di rotazione delle galassie a spirale, hanno fornito evidenze concrete a sostegno dell'esistenza della materia oscura (post su Vera Rubin e le sue scoperte).
I misteri e i problemi della materia oscura
La teoria MOND
Questa modifica compare solo in scale galattiche, come nelle osservazioni dell'ammasso della Chioma di Zwicky. La MOND prevede che a grandi distanze da un centro gravitazionale, la forza di gravità aumenti. Per essere più chiari a distanze relativamente corte la formula è questa:
Dove G è la costante di gravitazione universale (G= 6,67*10^-11 (N*m^2)/kg^2), le due m sono le masse dei due corpi e r è la loro distanza.Se vi siete spaventati leggendo il valore di G allora ci tengo a comunicarvi che è minuscolo rispetto a quello delle altre tre interazioni fondamentali della fisica. Se vuoi sapere quali sono leggi il mio post.
Invece a grandi distanze entra in gioco la MOND che dice che la gravità diminuisce con l'inverso della distanza (r) e non con il suo quadrato (r^2) come secondo Newton. Quindi la formula è F=G*[(m1*m2)/r].
Questa era la matematica, ora vediamo il significato pratico. Se abbiamo una galassia a spirale, come la Via Lattea, la forza di gravità che le stelle in periferia avvertono è più di quella prevista da Newton.
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